Salerno
Tu, che in
fasce m’ hai cullato
regalandomi i
natali,
la mente
m’inebri al sol pensiero
di giungere
qui, come straniero
a decantar la
tua bellezza.
Straniero fra
gli stranieri mi sento,
mentre
nell’aria ancora risuona
la tua melodia,
che soave s’innalza
dal mare, per
richiamare nel golfo
tutti i suoi
figli, ovunque lontani.
Eternamente
innamorato, versi ti scriverò,
intingendo il
pennino nel calamaio,
là dove
l’inchiostro si rischiara
con le lacrime
venute giù dal mio volto,
provato dalla
nostalgia dei ricordi.
Scriverò di te,
mia amata Salerno,
racconterò
l'infanzia mia… quando geloso
di “Arechi” dal
suo Castello t’ammiravo
smarrendo lo
sguardo fra le costiere,
gentili,
nell’ospitare l’alba e il tramonto.
Racconterò
della mia bella gioventù,
di quando m’hai
visto innamorato
nell’inseguir
belle fanciulle,
mentre poi
nella quiete, mano nella mano,
me ne andavo a
passeggiar.
Di te, delizia
del mio cuore, dirò:
oggi, come
allora, amo passeggiare
lungo il mare
sino alla Villa in fiore,
ove mi disseta
una fontana e disteso al fresco
gioisco nel
contemplare le tue meraviglie.
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Via
Porto |
Via
Roma |
Piazza Prefettura |
La mia città
Di mille colori
è la mia città,
variopinta di nuovo
ha rifatto il trucco.
Già bella e pregiata
ha superato se stessa
dando luce e valore
al suo cuore antico.
Salerno delle meraviglie
t’ha definito questo poeta,
che ormai lontano… in te
crebbe le sue radici.
Le affondò nella
terra in fiore
e le bagnò
nel mare limpido.
E in te, oggi si rivede fanciullo
nello scoprire la sua città,
così, come nei sogni
l’aveva sempre immaginata.
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